Newsletter Ottobre 2020

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LA TRASFORMAZIONE DELLA NOSTRA MOBILITÀ

Paolo Guglielminetti

Partner Global Railways & Roads Leader

PricewaterhouseCoopers

Fabio Pressi

Amministratore Delegato

Infoblu

Con grande piacere abbiamo il privilegio di aprire questa newsletter parlando di mobilità e innovazione e oltre a farlo con la passione che ci accomuna, cercheremo anche di trasmettere come l’associazione Telma Lab, attraverso l’interazione tra persone e tra le aziende partecipanti, cerchi di analizzare e affrontare, con passione analoga, la profonda trasformazione tecnologica e sociale che quotidianamente viviamo sia nella sfera lavorativa che personale.

Paolo e Fabio

Il settore dei Trasporti e della Mobilità, di persone e merci, sta affrontando una trasformazione tale che in pochi anni ne ha già cambiato radicalmente le modalità di accesso e di utilizzo e questo è un trend che prevedibilmente continuerà ancor più nei prossimi anni, in ragione di una dinamica evolutiva dei comportamenti e delle esigenze di mobilità.

In ragione dei mega-trend di evoluzione della società (quali urbanizzazione, scarsità di risorse, disruption tecnologiche ecc.), per i prossimi anni possiamo aspettarci un processo di ulteriore trasformazione nel nostro modo di relazionarci con le tecnologie, con il concetto di condivisione, con l’uso dei dati personali, fino ai grandi temi come la crescente attenzione alla sostenibilità sociale ed ambientale.

Un percorso di cambiamento che non è un’eccezione per gli operatori, quanto piuttosto una condizione fisiologica per tutte le organizzazioni, ulteriormente accelerato dall’emergenza COVID-19.

Questo lo si denota da un rinnovato fermento in nuovi investimenti da parte delle grandi aziende di trasporto e dai grandi fondi internazionali ma anche dal mondo dell’innovazione dove sono innumerevoli le start-up che presidiano fortemente il settore della mobilità, per rispondere alle mutate esigenze dei consumatori di servizi di trasporto.

Quello che ci si aspetta dalla mobilità del domani, che per anni è stato un sistema refrattario all’innovazione e all’integrazione, è una nuova definizione dei confini domanda-offerta.

Bisogna ovviamente tener conto che la contingenza COVID-19 sta mettendo a dura prova la tenuta di tutto il Sistema di Trasporto chiedendo nuove modalità di utilizzo e di fruizione dei servizi.

Se da una parte il Covid sta condizionando la “domanda”, rappresentata dalla necessità di spostamento delle persone, in egual modo sta cambiano l’”offerta”, quello cioè che le amministrazioni e le aziende ci offrono come mezzi di trasporto sia a lunga che a breve distanza: treni, aerei, metro, bus, car-sharing, fino alla micro-mobilità come e-bike e monopattini.

Nei prossimi anni la domanda di mobilità delle persone rimarrà tuttavia segnata dai nuovi modelli di remote working e distance learning che il lockdown ha introdotto e quindi naturalmente cambierà il modo di concepire e di scegliere il mezzo di trasporto personale o collettivo. Ma l’elemento di più profonda trasformazione sarà la necessità di concepire la domanda non più come un sistema che evolve, nella sua distribuzione spaziale e temporale, in modo discreto, sostanzialmente legato a grandi interventi (un nuovo quartiere, una nuova line a di metropolitana), come concepito in passato, ma come un sistema in continua evoluzione, fortemente dinamico, e quindi non analizzabile con modelli “statici” quali quelli tradizionalmente in uso nel settore.

A fronte di questo scenario, le organizzazioni e le aziende di trasporto dovranno confrontarsi con una crescente necessità di modelli di servizio flessibili come capacità, frequenza ed itinerari, più facilmente presidiabili dai nuovi soggetti come Uber, Flixbus, Bla bla car, FreeToMove che offrono soluzioni alternative innovative e sempre più vicine alle esigenze di chi si sposta, seppure non sempre diffuse in modo omogeneo sul territorio.

Le nostre città del domani dovranno proporre soluzioni di mobilità sempre più integrate e connesse che offrano flessibilità ed efficienza e quindi consentano alle persone di usufruire di qualsiasi mezzo di trasporto nel modo più semplice possibile. Usando un parallelismo della telefonia dovremmo aspettarci il “roaming della mobilità”.

Dal punto di vista dell’ambiente e dell’impatto sociale, la mobilità integrata è una componente chiave della crescita nell’urbanizzazione delle città contemporanee e può aiutare turisti e residenti a vivere un’”esperienza quotidiana più confortevole e piacevole della città.

Un’altra rivoluzione che si inserisce in questo panorama complesso è lo spostamento verso una mobilità sempre più green e sostenibile anche grazie ad una politica europea volta alla decarbonizzazione, insieme a politiche locali sempre più restrittive verso la circolazione dei veicoli inquinanti nei centri storici.

Per anni il mercato dell’elettrico è stato appannaggio di pochi cultori e appassionati della materia poi, così come avviene per l’innovazione tecnologica, che non cresce linearmente ma che viaggia per salti, anche il veicolo elettrico è realtà. Ormai i Tesla Battery day di Elon Musk sono veri “show” attesissimi dai fan della mobilità elettrica di tutto il mondo.

I fattori che stanno avvicinando le persone e le aziende al mondo dell’elettrico sono prevalentemente due. Le case automobilistiche che puntano ad offrire mezzi elettrici sempre più prestanti, insieme alla politica lungimirante del settore dell’energia che vede finalmente nel veicolo elettrico un modo per favorire le politiche della decarbonizzazione e cavalcare l’innovazione tecnologica.

I punti di ricarica nei garage privati, nei parcheggi su strada e in punti strategici aiuteranno a superare l’ansietà di “rimanere senza batteria” e questo porterà nei prossimi anni una vera esplosione di veicoli green nelle aziende nell’offerta di sharing e nei nostri garage, in un contesto in cui anche coloro che scelgono un mezzo privato per spostarsi vogliono farlo in modo sostenibile.

Insieme agli investimenti sull’elettrico le aziende automobilistiche, sempre con Tesla da apripista, stanno portando sul mercato veicoli a guida autonoma. Il caso di Singapore è emblematico, dove i robot-taxi sono oramai una realtà da alcuni anni.

Quindi se volessimo provare a disegnare le nostre città del futuro dovremmo vedere veicoli a zero- emissioni che sostituiranno quelli a combustibile fossile, le auto a guida autonoma che trasformeranno gli spostamenti, l’uso avanzato dei dati che cambierà il modo in cui i servizi di mobilità saranno pensati, programmati e offerti ai clienti.

Nel “ridisegno” delle città e della nuova mobilità il ruolo della sosta dei mezzi sarà fondamentale e parcheggi giocheranno un ruolo importante nell’integrazione della mobilità.

Nelle grandi città le agenzie immobiliari stanno già pensando di convertire i parcheggi degli edifici e degli uffici ad altre funzionalità. Lo stesso per i parcheggi dei grandi magazzini completamente inutilizzati durante le ore di chiusura che potrebbero essere utilizzati come parcheggi privati a basso costo in tali orari.

Se proviamo a ipotizzare un futuro non troppo lontano in cui la mobilità condivisa ed elettrica aiuterà a spostarci e a consegnare le merci in modo ottimale e “green”, dobbiamo vedere il parcheggio come un “hub”. Sarà un luogo dove sarà possibile lasciare con estrema facilità l’auto di proprietà, magari ancora inquinante, per passare su un mezzo più idoneo al contesto e alla facilità per raggiungere la destinazione.

L’aumento delle opzioni disponibili per gli spostamenti di persone e cose potrà avvenire in modo efficiente e fruibili dai consumatori solo con una regia capace di coordinare ed integrare i diversi attori di una filiera di attori eterogenea come quella appena descritta. Un problema complesso dove non esistono soluzioni semplici.

Molte città in tutto il mondo hanno già iniziato ad affrontare il problema del trasporto adottando in primis politiche di integrazione attraverso una regolamentazione tra operatori privati e privati, e favorendo piattaforme tecnologiche di mobilità integrate. Tuttavia, esistono non pochi ostacoli su questo cammino, la federazione” delle soluzioni di mobilità per via digitale ha costi significativi, ritorni non immediati e poco si sposa con la logica di mercato dei nuovi players del settore, più propensi a commercializzare i servizi solo sulle proprie piattaforme.

Si tratta allora di creare le condizioni per favorire “sistemi operativi delle città” che raccolgano e verifichino i dati dell’offerta di mobilità, aggiornati in tempo reale, rendendo possibile un coordinamento intelligente dell’informazione e della commercializzazione delle diverse soluzioni di trasporto. Un sistema operativo che richiede investimenti per la sua realizzazione e conduzione, e neutralità di gestione rispetto al mercato; le piattaforme di front end potranno utilizzare questo comune layer di dati per veicolare informazioni sempre aggiornate ai cittadini, rendendo possibili l’acquisto di soluzioni di viaggio realmente disponibili o proponendo opzioni alternative. Le amministrazioni potranno utilizzarle anche per favorire le soluzioni di trasporto più pulite, più economiche e più sicure, ad esempio attraverso opportuni programmi di rewarding per comportamenti di mobilità sostenibile.

 

ACCORDO TELMA LAB – GLOBAL SHAPERS COMMUNITY
ZIELONKA Robert

Robert Zielonka

Curator

Global Shapers Roma Hub

Nata nel 2011 su iniziativa del World Economic Forum, la Global Shapers Community è una rete di giovani di età inferiore ai 30 anni che lavorano insieme per affrontare le sfide locali, regionali e globali. Con più di 13.000 membri, la Global Shapers Community si estende su 430 città in 150 paesi. I Global Shapers Rome Hub, braccio capitolino dell’associazione, da otto anni ormai promuovono e attuano progetti concreti per incentivare uno sviluppo più sostenibile e inclusivo.

Quest’anno i Global Shapers Rome Hub hanno lanciato Shaping Rome, un’iniziativa che nasce dalla convinzione che la pandemia debba essere affrontata anche come un’opportunità per ripristinare il nostro modello economico e sociale, e che per rilanciare Roma serva creare uno spazio per un vero e proprio dialogo intergenerazionale e una collaborazione tra attori che solitamente sono distanti:

  • Realtà giovanili: associazioni e altri gruppi giovanili che propongano progetti concreti – a cui stanno già lavorando o che stanno studiando – mirati a trovare soluzioni nei 6 ambiti individuati (disoccupazione giovanile, mobilità urbana, digitalizzazione, inclusione sociale, food policy e decoro urbano);
  • Partners: imprese, università ed enti disposti a contribuire al reset di Roma attraverso impegni formali a finanziare e/o facilitare in altro modo la realizzazione dei progetti;
  • Istituzioni: il Comune, i Municipi, enti pubblici e organizzazioni internazionali che si impegnino a facilitare la realizzazione dei progetti, eliminando ostacoli amministrativi e promuovendone l’adozione.

Il nostro obiettivo è quello di innescare una catena di collaborazione e competizione positiva fra tutti questi attori, al solo beneficio di creare valore per la Capitale. Il Rome Hub selezionerà 10 progetti con un forte impatto e un alto indice di fattibilità, e lavorerà insieme ai promotori per creare partnership e prese di posizione da parte dei candidati sindaco utili all’attuazione. A tal fine saranno organizzati due eventi, a gennaio e a maggio 2021, in concomitanza con i meeting annuali del World Economic Forum, per presentare i progetti migliori e aprire nuove collaborazioni.

Il TELMA Lab ha accolto l’invito dei Global ShaperS Rome Hub a contribuire, insieme con i propri associati, al progetto Shaping Rome: nelle prossime settimane vi racconteremo i dettagli con un evento virtuale.